La Storia della Stampa

La stampa è un processo per la produzione di testi e immagini, tipicamente mediante l'impiego dell'inchiostro su carta e di una pressa per la stampa. Spesso viene svolto come processo industriale su larga scala ed è una parte essenziale dell'editoria.


In Cina

 


La stampa con blocchi di legno su carta, dove i singoli fogli vengono pressati con dei blocchi di legno sui quali sono presenti testi o illustrazioni intagliate, risalgono all'epoca della Dinastia Tang in Cina, anche se esistono esempi che testimoniano che questo metodo di stampa di fantasie su tessuto risale a prima del 220 e in Egitto al VI o VII secolo.
Il primo libro stampato vero e proprio di cui rimane testimonianza è una copia della Sutra del Diamante buddhista, datata 848 d.C., ma una recente scoperta in una pagoda Koreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C. Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle quattro grandi invenzioni dell'Antica Cina.

 


In Europa

 

La stampa con blocchi di legno venne introdotta anche in Europa, e dal 1300 fu di uso comune per stampare fantasie sugli abiti; le immagini stampate su abiti per scopi religiosi erano molto grandi ed elaborate. Quando la carta divenne relativamente facilmente reperibile, intorno al 1400, il medium della stampa iniziò ad essere impiegato anche su carte da gioco. Queste stampe venivano riprodotte in grande quantità all'incirca dal 1425.
Verso la metà del Quattrocento, i blocchi di legno, ovvero dei blocchi in legno dove venivano intagliate immagini e testi, diventarono un'alternativa economica rispetto alla stampa a caratteri mobili usata per i manoscritti e i libri.

 


In Asia

 

La stampa a caratteri mobili venne inventata nel 1041 da Bi Sheng, in Cina che usava caratteri di argilla, che si rompevano molto facilmente. Wang Zhen, un ufficiale, nel 1298 introdusse un tipo più duraturo di caratteri, ottenuti intagliando del legno e sviluppò un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi che rendevano la resa qualitativa del risultato più efficiente.
La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo venne attuata durante la Dinastia Goryeo di Korea e venne creditata a Chae Yun-ui. Si riscontra che nel 1234 in Korea dei libri venivano stampati con caratteri mobili in metallo, anche se il testo più antico esistente è del 1377. In Cina i caratteri mobili in metallo non vennero introdotti fino all'avvento del pioniere della tipografia Hua Sui, nel 1490. Da quella data in Cina vennero usati sia caratteri mobili in legno che in metallo.


In Europa

 

Johann Gutenberg, nato a Mainz, Germania, rivoluzionò la tecnica di stampa europea nel 1440, data con la quale si considera l'inizio dell'era classica della stampa. Anche Johann Fust e Peter Schöffer sperimentarono con lui questa nuova tecnica a Mainz. La stampa a caratteri mobili utilizzata in Asia, basata molto sul lavoro manuale, ha praticamente cessato di esistere dopo l'introduzione della tecnica di Guternberg in Cina nel XIX secolo.
Gutenberg comincò ad utilizzare degli inchiostri con una base oleosa, che aveva un effetto più duraturo, rispetto agli inchiostri utilizzati precedentemente con una base acquosa. Fu il primo ad impiegare una lega di piombo, latta e antimonio, che era essenziale per produrre caratteri duraturi per stampe di alta qualità, e si dimostrò di gran lunga migliore rispetto all'argilla, al legno o al bronzo usati in Asia. Per creare questa lega, Gutenberg creò una speciale matrice con dei dettagli molto precisi. Dopo un anno di sperimentazioni, pubblicò la prima stampa colorata.


Le tipografie

 

Le prime tipografie all'epoca di Gutenberg venivano gestite dai "mestri tipografi" o "mastri tipografi" che avevano la proprietà il negozio/studio stesso, selezionavano e rivedevano i manoscritti, determinavano la tiratura delle copie, vendevano i lavori prodotti, gestivano i capitali e organizzavano la distribuzione. Alcune di queste tipografie divennero vivi centri intellettuali, come Erasmo da Rotterdam.
-Apprendisti: gli apprendisti, generalmente tra i 15 e i 20 anni, lavoravano per i mastri tipografi, e non dovevano necessariamente essere intellettuali o colti (in genere i livelli di cultura erano molto bassi tra di loro, in confronto ad oggi). Preparavano l'inchiostro, i fogli di carta e controllavano la pressa. Un apprendista che desiderava diventare un compositore doveva imparare la lingua latina e essere supervisionato da un operaio qualificato.
-Operai: dopo aver finito l'apprendimento come apprendisti, gli operai acquisivano più controllo, ad esempio potevano diventare datori di lavoro all'interno della tipografia.
-Compositori: erano coloro i quali preparavano e montavano i caratteri per la stampa.
-Addetto alla pressa: la persona che lavorava direttamente con la pressa, era un lavoro fisicamente molto intenso.
La più antica immagine oggi conosciuta stampata in una tipografia europea con le tecniche di Gutenberg venne prodotta da Matthias Huss a Lione nel 1499; è una figura allegoria medievale rappresentante una d
anza macabra particolare: mostra varie persone in una tipografia con degli scheletri.


Innovazioni del XVIII e del XIX secolo.

 

Alla fine del XVIII secolo furono apportati molti cambiamenti nelle tecniche grafiche e nei materiali utilizzati: Bewick sviluppò un metodo di lavorazione del legno nel campo dell'incisione, usando gli attrezzi alle estremità del legno. Senefelder inventò la litografia. Nel XIX secolo Charles Stanhope, George E. Clymer e Friedrich Koenig introdussero nuovi tipi di presso, per le quali la forza impiegata superava nettamente ciò che conosciuto fino a quel momento. Bryan Donkin sviluppò una applicazione commerciale della macchina di Fourdrinier e inventò rullo inchiostratore. Nei primi anni del diciannovesimo secolo Stanhope, George E. Clymer, Koenig ed altri introdussero nuovi modelli di apparecchi tipografici, che superavano in efficacia qualunque strumento precedentemente noto.


Stampa moderna

 

Libri e giornali sono stampati usando la tecnica della litografia offset. Altre tecniche comuni includono:
-Flexografia:usata per le confezioni (packaging), le etichette, i giornali.
-Tipografia utilizzata (sempre meno) per stampe a livello artistico (partecipazioni di nozze).
-Serigrafia: usata in molti ambiti, dalle magliette alle piastrelle. La serigrafia è attualmente l'unico sistema di stampa che può utilizzare il cioccolato come inchiostro (anche se si stanno facendo prove in questo senso con le tecnologie digitali).
-Rotocalco: usato soprattuto nelle riviste e nelle confezioni.
-Getto di inchiostro: usato tipicamente per:
- stampare poche copie di libri. - per creare "prove colore" ovvero per simulare la stampa offset prima di effettuare un lavoro. - in sempre più forte concorrenza con la Serigrafia, nelle stampe di grande formato (manifesti, applicazioni esterne, adesivi per autobus). Infatti si parla (erroneamente a livello tecnologico) di "Serigrafia Digitale".
-Stampa laser: usata per:
- nelle comuni stampanti da ufficio. - per stampe di documenti relativi transazioni (documenti bancari, bollette) dove arriva a tirature anche di migliaia di pezzi. - è utilizzata dalle poste e da aziende private per creare intestazioni variabili su lettere o coupon

 


Stampa digitale

 

Stampa digitale è un sistema di stampa dove la forma da stampare viene generata attraverso processi elettronici e impressa direttamente sul supporto da stampare. L'avvio di questa tecnologia iniziò negli anni '70 con la diffusione delle prime fotocopiatrici. Queste apparecchiature che garantivano la semplice riproducibilità del documento hanno portato alla nascita delle prime stampanti domestiche e successivamente a macchine dalle prestazioni equiparabili se non superiori (in certi ambiti) a quelle della stampa offset.
Attualmente sono reperibili stampanti da poche pagine/minuto, fino ad arrivare a stampanti a bobina che raggiungono una velocità di 1.200 pagine/minuto.
Le applicazioni più vantaggiose di questo tipo di tecnologia di stampa sono rappresentate dalla possibilità di generare documenti detti a dato variabile, dove cioè ognuno dei fogli presenta delle differenze che seppur minime ne rendono impossibile la realizzazione senza la variazione della forma originaria. Un altro grosso vantaggio della stampa digitale è che non sono più necessarie tutte le procedure di prestampa necessarie nella stampa offset o nella stampa tipografica (creazione delle forme, messa a punto della macchina).